Apollinaire
Apollinaire nacque a Roma,25 agosto 1880,conobbe e frequentò artisti come Ungaretti,Jacob e Picasso. Si arruolò nella prima guerra mondiale come volontario, definendola un “grand spetacle”. Morì nel 1918 per influenza spagnola. La guerra sarà tema ricorrente nella poetica di Apollinaire.In guerra subì una grave ferita alla testa. Per Apollinaire la prima guerra mondiale è un evento simbolico, poiché segna la fine delle vecchie tradizioni e la nascita di nuove idee e nuove forme artistiche. Una delle sue più famose raccolte è “Calligrammes”,raccolta pubblicata tra 1913-1916. Con i “Calligrammi” inaugura una nuova espressione del verso-liberismo: un calligramma è una poesia la cui disposizione grafica sulla pagina formi un disegno. In questa raccolta viene più volte affrontato il tema della guerra.
Apollinaire nacque a Roma,25 agosto 1880,conobbe e frequentò artisti come Ungaretti,Jacob e Picasso. Si arruolò nella prima guerra mondiale come volontario, definendola un “grand spetacle”. Morì nel 1918 per influenza spagnola. La guerra sarà tema ricorrente nella poetica di Apollinaire.In guerra subì una grave ferita alla testa. Per Apollinaire la prima guerra mondiale è un evento simbolico, poiché segna la fine delle vecchie tradizioni e la nascita di nuove idee e nuove forme artistiche. Una delle sue più famose raccolte è “Calligrammes”,raccolta pubblicata tra 1913-1916. Con i “Calligrammi” inaugura una nuova espressione del verso-liberismo: un calligramma è una poesia la cui disposizione grafica sulla pagina formi un disegno. In questa raccolta viene più volte affrontato il tema della guerra.
La piccola macchina
Il 31 agosto 1914
Partii da Deauville un po’ prima di mezzanotte
Sulla piccola auto di Rouveyre
Con l’autista eravamo in tre
Dicemmo addio a tutta un’epoca
Giganti furiosi si ergevano sopra l’Europa
Le aquile lasciavano il nido aspettando il sole
I pesci voraci salivano dagli abissi
I popoli accorrevano per conoscersi a fondo
I morti tremavano di paura nelle loro cupe dimore
I cani abbaiavano laggiù verso le frontiere
Io me ne andavo portando in me tutti quegli eserciti che si
Battevano
Li sentivo salire in me e stendersi le contrade dov’essi serpeggiavano
Con le foreste i villaggi felici del Belgio
Francorchamps con l’Acqua Rossa e i “pouhons”
Regione attraverso la quale sempre irrompono le invasioni
Arterie ferroviarie dove coloro che andavano a morire
Salutavano ancora una volta la vita dai ricchi colori
Oceani profondi in cui s’agitavano i mostri
Nelle vecchie carcasse naufragate
Inimmaginabili vette dove l’uomo combatte
Più in alto di quanto l’aquila si libri
L’uomo vi combatte contro l’uomo
E repentinamente piomba come una stella filante
Sentivo in me nuovi esseri pieni di destrezza
Edificare e altresì assettare un nuovo universo
Un mercante dall’inaudita opulenza e dalla prodigiosa statura
Disponeva una mostra straordinaria
E pastori giganteschi guidavano
Grandi greggi muti che brucavano le parole
E contro i quali abbaiavano tutti i cani lungo la strada
Non dimenticherò mai quel viaggio notturno durante il quale
Nessuno di noi pronunciò una parola
Oh cupa partenza nella quale morivano i nostri 3 fari
Oh tenera notte di prima della guerra
Oh villaggi dove si affrettavano maniscalchi richiamati
Tra mezzanotte e la una del mattino
Verso Lisieux l’azzurrissima o l’aurea Versailles
E 3 volte ci fermammo per cambiare una gomma scoppiata
E quando dopo esser passati il pomeriggio
Per Fontainbleau
Arrivammo a Parigi
Nel momento in cui si affiggevano i manifesti di mobilitazione
Ci rendemmo conto il mio compagno ed io
Che la piccola auto ci aveva condotti in un’epoca
Nuova
E pur essendo entrambi già uomini maturi
Eravamo appena nati.
A seguito della dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia due amici con tanto di autista partano da Deauville e si recano a Parigi dove il numero tre compare ripetuto tre volte (il numero dei fanali del veicolo, le soste durante il viaggio). Quasi a voler dar ragione a certe superstizioni su fattori naturali che influenzano l’agire umano l’abbandono di un periodo storico è preannunciato da segnali esoterici. Gli imperi centrali paragonati a giganti furenti, gli aeroplani ad aquile, i sottomarini a pesci voraci anticipano un diluvio biblico che si sta abbattendo sul globo. Il viaggio percorso dai due amici è quindi un passaggio allegorico a una nuova epoca dominata dalla guerra, la piena consapevolezza di questa nuova epoca viene raggiunta quando, arrivati a Parigi, osservano i manifesti della mobilitazione.
Il 31 agosto 1914
Partii da Deauville un po’ prima di mezzanotte
Sulla piccola auto di Rouveyre
Con l’autista eravamo in tre
Dicemmo addio a tutta un’epoca
Giganti furiosi si ergevano sopra l’Europa
Le aquile lasciavano il nido aspettando il sole
I pesci voraci salivano dagli abissi
I popoli accorrevano per conoscersi a fondo
I morti tremavano di paura nelle loro cupe dimore
I cani abbaiavano laggiù verso le frontiere
Io me ne andavo portando in me tutti quegli eserciti che si
Battevano
Li sentivo salire in me e stendersi le contrade dov’essi serpeggiavano
Con le foreste i villaggi felici del Belgio
Francorchamps con l’Acqua Rossa e i “pouhons”
Regione attraverso la quale sempre irrompono le invasioni
Arterie ferroviarie dove coloro che andavano a morire
Salutavano ancora una volta la vita dai ricchi colori
Oceani profondi in cui s’agitavano i mostri
Nelle vecchie carcasse naufragate
Inimmaginabili vette dove l’uomo combatte
Più in alto di quanto l’aquila si libri
L’uomo vi combatte contro l’uomo
E repentinamente piomba come una stella filante
Sentivo in me nuovi esseri pieni di destrezza
Edificare e altresì assettare un nuovo universo
Un mercante dall’inaudita opulenza e dalla prodigiosa statura
Disponeva una mostra straordinaria
E pastori giganteschi guidavano
Grandi greggi muti che brucavano le parole
E contro i quali abbaiavano tutti i cani lungo la strada
Non dimenticherò mai quel viaggio notturno durante il quale
Nessuno di noi pronunciò una parola
Oh cupa partenza nella quale morivano i nostri 3 fari
Oh tenera notte di prima della guerra
Oh villaggi dove si affrettavano maniscalchi richiamati
Tra mezzanotte e la una del mattino
Verso Lisieux l’azzurrissima o l’aurea Versailles
E 3 volte ci fermammo per cambiare una gomma scoppiata
E quando dopo esser passati il pomeriggio
Per Fontainbleau
Arrivammo a Parigi
Nel momento in cui si affiggevano i manifesti di mobilitazione
Ci rendemmo conto il mio compagno ed io
Che la piccola auto ci aveva condotti in un’epoca
Nuova
E pur essendo entrambi già uomini maturi
Eravamo appena nati.
A seguito della dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia due amici con tanto di autista partano da Deauville e si recano a Parigi dove il numero tre compare ripetuto tre volte (il numero dei fanali del veicolo, le soste durante il viaggio). Quasi a voler dar ragione a certe superstizioni su fattori naturali che influenzano l’agire umano l’abbandono di un periodo storico è preannunciato da segnali esoterici. Gli imperi centrali paragonati a giganti furenti, gli aeroplani ad aquile, i sottomarini a pesci voraci anticipano un diluvio biblico che si sta abbattendo sul globo. Il viaggio percorso dai due amici è quindi un passaggio allegorico a una nuova epoca dominata dalla guerra, la piena consapevolezza di questa nuova epoca viene raggiunta quando, arrivati a Parigi, osservano i manifesti della mobilitazione.
Tour Eiffel
Salut monde dont
Je suis la langue
Éloquente que ta
Bouche o Paris
Tire et tirera
Toujours
Aux allemands
Ciao mondo di cui
io sono la lingua
eloquente che la tua
bocca o Parigi
tira e tirerà
sempre
ai tedeschi.
In questo calligramma rivela tutto il suo spirito polemico contro i tedeschi.
La Torre Eiffel è utilizzata da Apollinaire come simbolo della forza della Francia in confronto ai tedeschi.
Se capovolta l’immagine puo rappresentare una lingua, segno di scherno nei confronti dei tedeschi.
Salut monde dont
Je suis la langue
Éloquente que ta
Bouche o Paris
Tire et tirera
Toujours
Aux allemands
Ciao mondo di cui
io sono la lingua
eloquente che la tua
bocca o Parigi
tira e tirerà
sempre
ai tedeschi.
In questo calligramma rivela tutto il suo spirito polemico contro i tedeschi.
La Torre Eiffel è utilizzata da Apollinaire come simbolo della forza della Francia in confronto ai tedeschi.
Se capovolta l’immagine puo rappresentare una lingua, segno di scherno nei confronti dei tedeschi.
La colomba e
il getto d’acqua
Dolci figure pugnalate, care labbra fiorite
Mia, Mareye,
Yette,Lorie,
Annie, e tu Marie.
Dove siete, o ragazze?
Ma, vicino ad una fontana che piange e prega,
questa colomba si estasia
Tutti i ricordi di un tempo
O miei amici partiti in guerra
zampillano verso il firmamento
E i vostri sguardi che dormono nell’acqua,
muoiono malinconicamente
Dove sono Braque e Max, Jacob,
Derain con i [suoi] occhi grigi come l’alba
Dove sono Raynal Billy Dalize
i cui nomi si immalinconiscono
come dei passi in una chiesa
Dov’è Cremnitz che si arruolò
Forse sono già morti
La mia anima è piena di ricordi
Il getto d’acqua piange sulla mia pena
Questi che sono partiti per la guerra
al Nord si battono ora
La sera cade O insanguinato mare
Giardini dove sanguinano abbondantemente
l’alloro rosa fiore guerriero.
Poesia come denuncia della guerra
Denuncia della guerra avviene attraverso il ricordo:
nella colomba vengono infatti ricordate le numerose amanti mentre nel getto d’acqua avviene la commemorazione degli amici.
"?" sta ad indicare l'incognita della guerra ovvero sia la sua assenza di significato sia il futuro incerto che essa comporta.
Relazione tra colomba e getto d’acqua
La “C” rappresenta l’impugnatura di un pugnale, simbolo della guerra.
“et toi” rappresenta la ferita che la guerra comporta, sia in caso di sconfitta ma anche in caso di vittoria
L'espressione iniziale del getto d'acqua, "Tous les souvenirs (…) Jaillissent vers le firmament" (Tutti i ricordi (...) sgorgano verso il firmamento), suggerisce al lettore un movimento verticale ascendente.
Al contrario di quello che suggerisce l’espressione iniziale del getto d’acqua, il senso della lettura suggerisce un movimento discendente. "Le soir tombe" (cade la sera): la guerra è associata all'oscurità, la colomba pugnalata cade al suolo.
La continuità tra il getto d’acqua e la colomba è suggerita dai vv.6-7 "près d’un jet d’eau (…) cette colombe s’extasie" (presso un getto d'acqua (...) questa colomba si estasia), ovvero: presso ad un getto d'acqua una colomba ferita va a morire.
Relazione tra il getto d’acqua e la fontana
La base del disegno, di forma ovale, rimanda sicuramente al catino dal quale la fontana ha origine.
Può anche essere visto come una bocca (ricollegandosi all’inizio della poesia, “Chères lèvres”, care labbra) o come un occhio aperto dal quale sgorgano delle lacrime, con sua la pupilla (O) al centro “Le jet d’eau pleure sur ma peine.”(il getto d’acqua piange sulla mia pena).
Il disegno, inoltre, non ha solo una funzione decorativa ma è polisemico.
“Ô sanglante mer” Il getto d’acqua viene visto anche come un mare insaguinato.
Struttura e stile della poesia
Nonostante la componente grafica la poesia si inserisce nella tradizione dell’elegia classica.
I nomi seguono uno schema di allitterazioni e assonanze che conferiscono ritmo al componimento.
Negli ultimi versi, fulcro della poesia, vi è un’antitesi tra le connotazioni associate alla vita, "Jardins, laurier, fleur" (Giardini, l'alloro, fiore), e quelle associate alla morte, "saigne, guerrière" (sanguina, guerriero) che sottolineano la sofferenza del poeta nel trattare un tema così delicato come la guerra.
Dolci figure pugnalate, care labbra fiorite
Mia, Mareye,
Yette,Lorie,
Annie, e tu Marie.
Dove siete, o ragazze?
Ma, vicino ad una fontana che piange e prega,
questa colomba si estasia
Tutti i ricordi di un tempo
O miei amici partiti in guerra
zampillano verso il firmamento
E i vostri sguardi che dormono nell’acqua,
muoiono malinconicamente
Dove sono Braque e Max, Jacob,
Derain con i [suoi] occhi grigi come l’alba
Dove sono Raynal Billy Dalize
i cui nomi si immalinconiscono
come dei passi in una chiesa
Dov’è Cremnitz che si arruolò
Forse sono già morti
La mia anima è piena di ricordi
Il getto d’acqua piange sulla mia pena
Questi che sono partiti per la guerra
al Nord si battono ora
La sera cade O insanguinato mare
Giardini dove sanguinano abbondantemente
l’alloro rosa fiore guerriero.
Poesia come denuncia della guerra
Denuncia della guerra avviene attraverso il ricordo:
nella colomba vengono infatti ricordate le numerose amanti mentre nel getto d’acqua avviene la commemorazione degli amici.
"?" sta ad indicare l'incognita della guerra ovvero sia la sua assenza di significato sia il futuro incerto che essa comporta.
Relazione tra colomba e getto d’acqua
La “C” rappresenta l’impugnatura di un pugnale, simbolo della guerra.
“et toi” rappresenta la ferita che la guerra comporta, sia in caso di sconfitta ma anche in caso di vittoria
L'espressione iniziale del getto d'acqua, "Tous les souvenirs (…) Jaillissent vers le firmament" (Tutti i ricordi (...) sgorgano verso il firmamento), suggerisce al lettore un movimento verticale ascendente.
Al contrario di quello che suggerisce l’espressione iniziale del getto d’acqua, il senso della lettura suggerisce un movimento discendente. "Le soir tombe" (cade la sera): la guerra è associata all'oscurità, la colomba pugnalata cade al suolo.
La continuità tra il getto d’acqua e la colomba è suggerita dai vv.6-7 "près d’un jet d’eau (…) cette colombe s’extasie" (presso un getto d'acqua (...) questa colomba si estasia), ovvero: presso ad un getto d'acqua una colomba ferita va a morire.
Relazione tra il getto d’acqua e la fontana
La base del disegno, di forma ovale, rimanda sicuramente al catino dal quale la fontana ha origine.
Può anche essere visto come una bocca (ricollegandosi all’inizio della poesia, “Chères lèvres”, care labbra) o come un occhio aperto dal quale sgorgano delle lacrime, con sua la pupilla (O) al centro “Le jet d’eau pleure sur ma peine.”(il getto d’acqua piange sulla mia pena).
Il disegno, inoltre, non ha solo una funzione decorativa ma è polisemico.
“Ô sanglante mer” Il getto d’acqua viene visto anche come un mare insaguinato.
Struttura e stile della poesia
Nonostante la componente grafica la poesia si inserisce nella tradizione dell’elegia classica.
I nomi seguono uno schema di allitterazioni e assonanze che conferiscono ritmo al componimento.
Negli ultimi versi, fulcro della poesia, vi è un’antitesi tra le connotazioni associate alla vita, "Jardins, laurier, fleur" (Giardini, l'alloro, fiore), e quelle associate alla morte, "saigne, guerrière" (sanguina, guerriero) che sottolineano la sofferenza del poeta nel trattare un tema così delicato come la guerra.